La Carta dei Diritti degli Stomizzati stilata dalla International Ostomy Association (IOA ) elenca le informazioni, le necessità e le cure speciali che necessitano agli stomizzati, affinché sia loro consentito di partecipare a tutte le decisioni circa il loro trattamento e di vivere una vita indipendente.
L’obiettivo dell’Associazione Internazionale degli Stomizzati è l’applicazione di questa Carta in tutti gli Stati del Mondo.
Lo stomizzato deve:
Scritto dalla Commissione di Coordinamento della International Ostomy Association (IOA )- Revisione del Consiglio Mondiale 2004, 2007
Le Regioni devono garantire a tutti i cittadini i livelli uniformi ed essenziali di assistenza e le prestazioni appropriate. Per fare questo si introduce l’aziendalizzazione, cioè la programmazione e la gestione della sanità regionale tramite le aziende sanitarie. Le unità sanitarie locali (USL) diventano aziende sanitarie con autonomia organizzativa (ASL).
Nel 2003 nelle Marche fu istituita l’Asur (Azienda sanitaria unica delle Marche) sostituita nel 2022 da 5 Ast (Azienda sanitaria territoriale) a carattere provinciale.
Nella nuova organizzazione sono Enti del Servizio sanitario regionale:
- le 5 Aziende Sanitarie Territoriali(AST);
- l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche;
- l'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per anziani (INRCA) di Ancona.
La stretta collaborazione di Amistom con i Medici specialistici e gli Stomaterapisti, consente nel 2017 la definizione di tutte le procedure relative alla cura della stomia, nel rispetto dei principi riportati nella Carta Internazionale dei Diritti degli Stomizzati.
Il documento stilato è stato integralmente accettato dalla Asur Marche con delibera 727 del 2017.
La Delibera venne presa in carico anche dalle strutture ospedaliere allora fuori Asur (Opedali Riuniti Torrette, Inrca, AO S.Salvatore di Pesaro).
Nel 2019 grazie alla battaglia dell’Amistom, in occasione della Gara regionale unica per i presidi per stomia, si ottiene dall’Asur Marche la garanzia che i pazienti extra-ospedalieri abbiano la libertà di scelta dei presidi più indicati alle loro caratteristiche.
Costituzione Italiana -Articolo 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Il diritto alla salute rappresenta per il costituente un fondamentale diritto dell'individuo, oltre ad un interesse primario per la collettività, poiché la salute rappresenta la premessa biologica che, garantendo l'integrità fisica, permette l'esercizio di tutti gli altri diritti presi in considerazione dalla Costituzione.
I principi del Servizio sanitario nazionale (SSN)
I principi fondamentali
I principi fondamentali su cui si basa il SSN dalla sua istituzione, avvenuta con la legge n.833 del 1978, sono l’universalità, l’uguaglianza e l’equità.
Universalità
Significa l’estensione delle prestazioni sanitarie a tutta la popolazione. La salute, a partire dal 1978, è stata intesa infatti non soltanto come bene individuale ma soprattutto come risorsa della comunità.
Il SSN la applica con una organizzazione capillare sul territorio nazionale con servizi erogati dalle Aziende sanitarie locali, dalle Aziende ospedaliere e da strutture private convenzionate con il SSN che sostiene il loro costo. Tutti garantiscono, in modo uniforme, i Livelli essenziali di assistenza (LEA) alla popolazione.
Uguaglianza
I cittadini devono accedere alle prestazioni del SSN senza nessuna distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche. Ai cittadini, che non appartengono a categorie esenti, è richiesto il pagamento di un ticket che varia per ogni singola prestazione prevista dai LEA.
Equità
A tutti i cittadini deve essere garantita parità di accesso in rapporto a uguali bisogni di salute. Questo è il principio fondamentale che ha il fine di superare le diseguaglianze di accesso dei cittadini alle prestazioni sanitarie.
Per la sua applicazione è necessario:
-garantire a tutti qualità, efficienza, appropriatezza e trasparenza del servizio e in particolare delle prestazioni;
-fornire, da parte del medico, infermiere e operatore sanitario, una comunicazione corretta sulla prestazione sanitaria necessaria per il cittadino e adeguata al suo grado di istruzione e comprensione (consenso informato, presa in carico).
I principi organizzativi
I principi fondamentali del SSN vengono affiancati dai principi organizzativi che sono basilari per la programmazione sanitaria. I più importanti sono elencati di seguito.
Centralità della persona
Si estrinseca in una serie di diritti esercitabili da parte dei singoli cittadini e che rappresentano dei doveri per tutti gli operatori sanitari, dal medico a chi programma l’assistenza territoriale.
I diritti principali sono:
Responsabilità pubblica per la tutela del diritto alla salute
La Costituzione prevede per la tutela della salute competenze legislative dello Stato e delle Regioni. Lo Stato determina i LEA che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Mentre le Regioni programmano e gestiscono in piena autonomia la sanità nell’ambito territoriale di loro competenza.
Collaborazione tra i livelli di governo del SSN
Stato, Regioni, Aziende e Comuni, nei rispettivi ambiti di competenze, devono collaborare tra di loro, con l’obiettivo di assicurare condizioni e garanzie di salute uniformi su tutto il territorio nazionale e livelli delle prestazioni sanitarie accettabili e appropriate per tutti i cittadini.
Valorizzazione della professionalità degli operatori sanitari
La professionalità dei medici e infermieri, non solo in senso tecnico, ma anche come capacità di interagire con i pazienti e rapportarsi con i colleghi nel lavoro di équipe, è determinante ai fini della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni.
Integrazione socio-sanitaria
È un dovere integrare l’assistenza sanitaria e quella sociale quando il cittadino richiede prestazioni sanitarie e, insieme, protezione sociale che deve garantire, anche per lunghi periodi, continuità tra cura e riabilitazione.